L’IA piace meno? Diminuite in estate le visite al sito ChatGPT

Il celebre chatbot di intelligenza artificiale, ChatGpt, lanciato da OpenAI a novembre, ha recentemente affrontato una diminuzione delle visite mensili al suo sito web per il terzo mese consecutivo. Secondo Similarweb, una società di analisi, si prevede che gli accessi al programma torneranno a crescere nei prossimi mesi, soprattutto grazie al lancio di ChatGpt Enterprise, una versione dedicata alle aziende e ai professionisti.

Ad agosto calo del 3,2%

Nel mese di agosto, Similarweb ha segnalato una diminuzione del 3,2% nelle visite al sito web di ChatGpt su desktop e dispositivi mobili in tutto il mondo, con un totale di 1,43 miliardi di visite. Questo calo è stato preceduto da una diminuzione di circa il 10% in ciascuno dei due mesi precedenti. Inoltre, il tempo medio trascorso dai visitatori sul sito è diminuito costantemente da marzo, passando da una media di 8,7 minuti a 7 minuti ad agosto. Tuttavia, Similarweb suggerisce che il ritorno a scuola potrebbe aumentare il traffico e l’utilizzo di ChatGpt, specialmente negli Stati Uniti, dove gli studenti sono tornati in classe alla fine di agosto. In effetti, il numero di accessi al sito di ChatGpt è già in crescita in risposta a questa tendenza.

Ma c’è stato il lancio del’App per iOS e Android

Va notato che l’introduzione dell’app ChatGpt per iOS e Android ha contribuito a spostare parte del traffico dal sito web all’app stessa, riducendo così il numero di visite al sito. E’ evidente che parte del traffico del sito abbia “traslocato” verso il mobile. Prima dell’arrivo di nuovi concorrenti come Threads, l’app di Meta che sfida Twitter, ChatGpt aveva registrato una crescita straordinaria, diventando uno dei servizi a più rapida crescita di sempre. Tuttavia, ora si trova tra le 30 app più importanti al mondo in termini di utenti.

E la concorrenza aumenta

La concorrenza nel settore dei chatbot e dell’intelligenza artificiale sta aumentando. Google ha introdotto in via sperimentale Bard, un chatbot per il supporto alla ricerca web, mentre Baidu in Cina ha lanciato Ernie Bot, una risposta a ChatGpt. Questo dimostra come il settore tecnologico stia cercando di sviluppare soluzioni interne per competere con l’IA occidentale, alla ricerca di nuove opportunità di crescita e innovazione. In ogni caso, nonostante la diffusione di competitor, ChatGPT rimane una delle principali soluzioni nel panorama degli assistenti virtuali.

Le skills più introvabili dalle imprese? Cybersecurity, sviluppo software e AI 

Lo ha scoperto la survey condotta dalla startup TimeFlow: le skills più introvabili dalle imprese sono quelle relative alle aree della cybersecurity, dello sviluppo software e programmazione, e in misura leggermente inferiore, del settore dell’Intelligenza artificiale. Uno skills gap negativo, ma solo per il 28% degli intervistati, mentre il restante 72% ritiene che una scarsa concorrenza sia un fattore di mercato positivo, in quanto accresce la probabilità di ricevere un lavoro. Inoltre, sono le imprese di maggiori dimensioni a non essere intimorite dall’aumento della concorrenza, e a vedere criticità nella situazione attuale. Al contrario, sono soprattutto le aziende di più piccole dimensioni, e meno propense a fare investimenti in marketing, a ritenere che il forte disallineamento tra domanda e offerta sia positivo. 

Python, React JS, Jackrabbit le competenze più cercate del Software Developer 

Per chi necessita di trovare un Software Developer da affiancare al proprio team interno, le competenze più difficilmente trovabili sul mercato sono Python (60%), React JS (20%) e Jackrabbit (20%). Le difficoltà più sentite, non ricevere cv in linea con le competenze richieste, e il disallineamento di Ral tra quella offerta e quella richiesta dai Developer. Durante il processo di selezione, vengono valutate positivamente le soft skills di teamwork (33%), puntualità/organizzazione del tempo (22%), attenzione al dettaglio, comunicazione efficace, problem solving, rapidità di apprendimento (11%).

Investire nella formazione o cercare personale all’estero?

In Italia è molto sentita la difficoltà nel trovare elevate competenze all’avanguardia, a causa dei rapidi avanzamenti tecnologici e della scarsità di offerta in determinati settori. A livello di strategie da adottare per superare tali criticità, il 33% ritiene si debba prevedere una maggiore standardizzazione, scalabilità e flessibilità dei sistemi e si debba investire nella formazione. Il 22% pensa che la strategia da adottare sia facilitare l’accesso a mercati esteri in cui sono disponibili competenze tecnologiche a prezzi più competitivi. L’11% vorrebbe automatizzare il più possibile il processo di selezione e ingaggio.

Una disparità ma anche un’opportunità di mercato

“Attraverso la nostra indagine, scopriamo che la carenza di professionisti specializzati, in settori come la cybersecurity, lo sviluppo software e l’Intelligenza artificiale e non solo, è una sfida con cui molte aziende si confrontano. Tuttavia, vediamo in questa disparità un’opportunità di mercato, poiché spinge le imprese a cercare fornitori di competenze tecnologiche sul mercato nazionale e internazionale attraverso nuovi canali – afferma Lorenzo Danese, ceo di TimeFlow -. La nostra mission è creare un futuro in grado di colmare il divario tra domanda e offerta di competenze IT, superando le sfide del mismatch e portando innovazione migliorando contestualmente la qualità di vita dei professionisti del settore”.

Whatsapp sempre più interattiva: arrivano i videomessaggi istantanei

Whatsapp diventa sempre più “social” e aggiunge nuove funzionalità per rendere più dinamica e interattiva la piattaforma. L’ultima novità? La possibilità di rendere più vivaci e accattivati le conversazioni grazie ai videomessaggi istantanei. La popolare app di chat, di proprietà del gruppo Meta, ha infatti iniziato a implementare la possibilità di registrare e condividere brevi video personali direttamente nelle chat. I videomessaggi istantanei, da inviare o ricevere, saranno disponibili per tutti nelle prossime settimane. Lo afferma un  post apparso in questi giorni sul blog di Whatsapp.

Più interazione nelle chat

“I messaggi vocali su WhatsApp hanno cambiato il modo di comunicare delle persone grazie alla possibilità di condividere la propria voce rapidamente e in sicurezza. È con grande entusiasmo – si legge nella nota della piattaforma – che annunciamo l’evoluzione di questa funzione nei nuovi videomessaggi istantanei”.
“I videomessaggi sono il modo per rispondere alle chat  in tempo reale con qualsiasi cosa tu voglia dire e mostrare in 60 secondi”, ha precisato WhatsApp nel suo annuncio. “Pensiamo che questa opportunità sia un modo divertente per condividere momenti con tutta l’emozione che deriva dal video, che si tratti di augurare buon compleanno a qualcuno, ridere di uno scherzo o portare buone notizie”. 

Si può anche registrare a mani libere

Un video pubblicato su Facebook da Mark Zuckerberg dimostra come funzionerà la registrazione e la condivisione di un messaggio video. Si può utilizzare la funzione di messaggio vocale esistente o toccare l’icona per cambiare e registrare video. Tenendo premuta l’icona della videocamera, si registra il video e si può anche scorrere verso l’alto per bloccare e registrare a mani libere. C’è un’opzione per passare alla fotocamera frontale, verificare quanto tempo è trascorso e scorrere verso sinistra per annullare. Probabilmente per distinguerli dai normali video, i messaggi video vengono visualizzati in forma circolare nelle chat. Lo si vede anche nella clip condivisa da Zuckerberg.

Protezione dei dati con crittografia end-to-end

I messaggi video sono protetti con crittografia end-to-end, precisa ancora la società. In una chat, i messaggi vengono riprodotti automaticamente in modalità silenziosa e solo con il touch si avvia il suono. I messaggi video rimarranno nella cronologia della chat fino a quando non saranno eliminati.

L’ultima delle nuove funzionalità della chat

Negli ultimi mesi, Meta si è concentrata sull’introduzione di nuove funzionalità su WhatsApp. E questa dei video è solo l’ultima. Sono infatti apparsi i canali per seguire con più facilità persone e brand, l’opzione per modificare i messaggi già inviati e la possibilità di utilizzare Whatsapp su più smartphone e di spostare i messaggi su un nuovo telefono.

Titoli green, risultati migliori rispetto agli energetici

Nel corso dei primi due trimestri del 2023, i titoli green, legati agli investimenti sostenibili, hanno ottenuto risultati migliori a livello internazionale rispetto alle azioni nel settore dell’energia e delle utilities. Questa tendenza si è mantenuta costante per due trimestri consecutivi, evidenziando una forte ripresa degli investimenti finanziari green. In particolare, le green equities hanno ottenuto ottimi risultati negli Stati Uniti e in Giappone, mentre hanno registrato una performance meno positiva nel Regno Unito. 

I migliori performer della finanza

Questo trend è stato evidenziato nell’ultimo rapporto del London Stock Exchange Group, che ha sottolineato come i titoli tecnologici siano stati tra i migliori performer e rappresentino uno dei settori trainanti degli investimenti sostenibili. Al contrario, le azioni nel settore energetico hanno continuato a deludere anche nel secondo trimestre del 2023.

Bene anche il settore tecnologico

Analizzando l’andamento del mercato finanziario internazionale nel secondo trimestre del 2023, emerge che il settore tecnologico ha registrato le migliori performance, con un aumento di circa il 15%. Seguono i titoli del settore consumer discretionary (vendita di beni e servizi non essenziali) al secondo posto e i titoli finanziari al terzo posto. 

Tengono le utilities 

Tra i settori con le performance peggiori si trovano utilities, energia e telecomunicazioni, quest’ultime in territorio negativo. Queste tendenze sono state influenzate dall’aumento dei tassi di interesse, dalle preoccupazioni legate al debito statunitense e dalla debolezza della ripresa economica cinese, oltre ai tagli alla produzione di petrolio da parte dei Paesi dell’OPEC. Tuttavia, diversi Paesi, soprattutto gli Stati Uniti, sono riusciti a superare questi ostacoli.

Ottima performance degli investimenti sostenibili

Negli ultimi sei mesi, si è osservato una crescita delle performance degli investimenti sostenibili, nonostante un contesto macroeconomico generalmente debole. Ciò ha portato ad un aumento delle valutazioni assolute e del premio per i titoli green, in particolare per gli investimenti ecosostenibili (EO) e per i benchmark allineati all’accordo di Parigi sul clima (PAB). Nonostante la cautela degli investitori, nel secondo trimestre del 2023 i flussi di fondi per gli investimenti sostenibili mostrano che i capitali derivanti dall’emissione di titoli verdi e dal sostegno dei governi all’energia pulita rimangono solidi. In particolare, il supporto delle istituzioni governative alla transizione green nel periodo post-pandemico è quasi triplicato tra novembre 2021 e aprile 2023.

Ricerca di lavoro: i consigli di InfoJobs per far “emergere” il CV

Chi si tratti di rispondere a un’offerta di lavoro, o si decida di inserire il proprio profilo sui portali online, quello che conta è l’abilità di mettere in luce nel CV le caratteristiche professionali più rappresentative. Ma quali sono i punti focali che più di altri intercettano l’attenzione dei selezionatori di personale? Come fa un’azienda a cercare il talento giusto tra tutti quelli iscritti sulle piattaforme online, e come inizia il percorso di ricerca per il candidato perfetto?
Risponde InfoJobs, che ha analizzato il comportamento di oltre 5.000 aziende attive sulla piattaforma, di cui nel primo trimestre 2023 quasi 3.500 hanno cercato un talento sulla job board, e ha scoperto quali sono le informazioni imprescindibili da inserire in un curriculum, e fare in modo che si concretizzi la possibilità di accedere a un colloquio.

Collocazione geografica ed età del candidato

Nonostante la crescita del lavoro ibrido, valido per molte professioni, ma non per tutte, la collocazione geografica è ancora oggi fondamentale. Le aziende partono proprio dalla prossimità del candidato rispetto alla sede aziendale per cercare il talento da inserire in organico. Inoltre, il dato serve alle aziende per capire la disponibilità a lavorare nelle province adiacenti al domicilio del candidato, o per gestire meglio le proprie risorse sul territorio e valutare eventuali trasferimenti o opportunità in filiali.
Il secondo elemento focus è l’età. Ogni età porta con sé caratteristiche da valorizzare, dall’esperienza di chi ha molti anni di professione alle spalle a chi si sta affacciando per la prima volta al mondo del lavoro. Il suggerimento è quello di non lasciarsi scoraggiare dal passare del tempo: ogni risorsa è principalmente una persona, quindi si può sempre provare a cercare una nuova opportunità lavorativa.

Identificare ruoli e professioni

Una volta stabiliti i confini in termini geografici e di età, le aziende proseguono nella ricerca del talento cercando tra le professioni. Per fare ciò si avvalgono di parole chiave che identificano la professione. Indicare bene ruoli e professioni facilita perciò l’esser trovati dall’azienda. Il suggerimento è utilizzare anche i sinonimi delle classiche professioni: sappiamo tutti ormai che ad esempio ‘commesso/a’ può avere diversi appellativi, come sales assistant o addetto/a vendite.

Esperienze di lavoro, titolo di studio e competenze

Quando magari si pensa a più professioni, o in generale a un nuovo ruolo da inserire in un ramo particolare, l’azienda mira a osservare la categoria professionale di provenienza del candidato, basandosi soprattutto sulle ultime esperienze professionali o aspirazioni inserite nel cv. 
Non è meno importante l’area di studio a incuriosire l’azienda. Le aziende, infatti, prestano attenzione a questa sezione per capire fin da subito i margini di crescita professionale all’interno dell’azienda, e quale ruolo possa essere di maggior interesse per il candidato in esame. Le competenze acquisite in anni di studio possono trovare corrispondenza nelle mansioni lavorative, o supportare e incentivare la formazione su uno specifico ambito. Mai sottovalutarle.

Donazioni, più con pagamenti digitali che in contanti

Per la prima volta, le donazioni effettuate tramite pagamenti digitali hanno superato quelle in contanti. Secondo la nona edizione dello studio “Donare 3.0”, condotto da BVA Doxa in collaborazione con PayPal Italia e Rete del Dono, l’85% dei Millennial e dei GenZ ha effettuato almeno una donazione negli ultimi 12 mesi. Questo conferma l’aumento dell’atteggiamento generale verso la donazione da parte delle giovani generazioni, che sono più propense a fare donazioni solidali a favore di diverse cause benefiche.

Pagamenti digitali prima modalità per aiutare

Il digitale si è affermato come la modalità principale per le donazioni. Nel corso del 2022, si è verificato un cambiamento significativo nelle modalità di pagamento utilizzate: il 38% ha donato in contanti, mentre il 42% ha utilizzato strumenti di pagamento digitale. Riguardo agli importi donati negli ultimi dodici mesi, il 42% degli intervistati ha donato più di 50 euro, mentre il 43% ha donato tra i 10 e i 50 euro nello stesso periodo. È evidente una tendenza in crescita nell’utilizzo dei dispositivi mobili per effettuare donazioni, che nel 2022 hanno coinvolto il 61% degli intervistati, rispetto al 65% che ha utilizzato un computer fisso. PayPal si conferma come lo strumento preferito per il 70% degli intervistati, seguito dalla carta di credito al 62%.

I giovani sempre più generosi

Si sta consolidando l’atteggiamento positivo dei giovani nei confronti della donazione. I donatori online mostrano un trend di crescita costante anno dopo anno, con l’85% dei Millennial e dei GenZ che ha effettuato almeno una donazione nel 2022. Il 38% degli intervistati ha dichiarato di donare ad associazioni consigliate da persone di fiducia, soprattutto tra i Millennial e i GenZ. Inoltre, circa la metà dei donatori (51%) rimane molto fedele alle associazioni a cui dona. Tra le due generazioni menzionate, c’è una forte preferenza (61%) per donare oggetti materiali. Molte persone sono propense a sostenere più di una causa benefica, infatti il 64% degli intervistati ha donato a più di due associazioni. Inoltre, il volontariato coinvolge attivamente il 33% dei soggetti intervistati.

Salute e ricerca prima causa di donazione

La principale causa per cui le persone donano è la salute e la ricerca, con il 55% delle preferenze degli intervistati. C’è anche un crescente interesse verso l’assistenza sociale, lo sport, l’arte e la cultura. La cultura rivela un particolare interesse per i progetti legati al patrimonio culturale italiano e al territorio.

Nel 2023 gli italiani sono più fiduciosi

Il sentiment sulla situazione del nostro Paese inverte la rotta, e oggi gli italiani sono più fiduciosi nel futuro e attendisti sulla situazione personale. Nonostante la maggioranza di ‘bancarizzati’ e ‘investitori’ ritenga ancora la situazione italiana peggiorata rispetto a un anno fa, questa percentuale è in calo, segnando un miglioramento che non si registrava dall’autunno 2021. Un fenomeno analogo si registra anche rispetto alle aspettative per il futuro: nei prossimi 12 mesi la percentuale di chi si attende un peggioramento della situazione scende, e aumenta quella di chi si attende un miglioramento dello scenario domestico. Sono alcune evidenze emerse dall’edizione di maggio 2023 dell’Osservatorio semestrale realizzato da Eumetra e Dogma Research per Anima SGR. 

Caro bollette, disoccupazione, clima, pandemie 

Se fra i bancarizzati si registra un leggero aumento di chi giudica migliorata la propria situazione personale, fra gli investitori questa percentuale è in lieve calo. Fra i rischi citati, restano ai primi posti l’inflazione e la guerra, mentre la preoccupazione per il caro-bollette si ridimensiona, e scende anche la percentuale di chi si aspetta nel prossimo futuro un rialzo dei prezzi. Fra gli altri timori, il rischio disoccupazione/recessione, che impensierisce il 28% dei bancarizzati e il 26% degli investitori, il cambiamento climatico (24% bancarizzati, 23% investitori), e fra i rischi di medio termine, la siccità (16% bancarizzati e 15% investitori). Le pandemie, invece, ora sono una minaccia solo per il 13% di bancarizzati e investitori. 

Capacità di risparmio e scelte d’investimento

Da settembre aumentano da 31 a 32 milioni gli italiani che affermano di avere progetti da sviluppare per i prossimi anni. In un contesto di forte inflazione, cresce dal 62% al 64% la percentuale di chi ha progetti di risparmio, mentre cala dal 79% al 78% quella di chi annuncia progetti di consumo.
Sono poi in risalita dal 50% al 56% fra i bancarizzati e dal 68% al 72% fra gli investitori coloro che riescono a risparmiare con una certa costanza almeno una parte del proprio reddito. Quanto alle preferenze di investimento, la soluzione più scelta restano i prodotti finanziari, e i rialzi dei tassi e il conseguente rincaro dei mutui determinano un leggero calo di chi assegna la propria preferenza al mercato immobiliare.

Sostenibilità o rendimento?

La sostenibilità e il basso impatto socio-ambientale sono ormai in primo piano nelle decisioni di consumo. Quando si analizzano le prospettive relative agli investimenti, però, cresce la percentuale di chi è disposto a privilegiare il rendimento rispetto alla sostenibilità, mentre cala quella di chi assegna più peso alla sostenibilità. Questi dati non frenano però l’aumento di chi dichiara di essere interessato a una consulenza, che consenta di realizzare investimenti sostenibili in linea con i propri valori.
La percentuale di chi risponde affermativamente passa infatti dal 50% al 55% fra i bancarizzati e dal 61% al 66% fra gli investitori.

Vacanze: brevi per il 43% degli italiani, il 37% resta a casa

Quest’anno molti italiani non andranno in vacanza, oppure opteranno per vacanze brevi, fino a quattro giorni. Con il boom dei prezzi le vacanze brevi allettano infatti il 43% degli italiani. E se il 37% non partirà il 20% continuerà a scegliere vacanze lunghe. In generale, l’attuale aumento dei prezzi spingerà il 72% degli italiani a fare meno vacanze rispetto a qualche anno fa, mentre per il 28% questo non avverrà.  L’aumento dei prezzi rispetto al passato è stato riscontrato anche nelle ricerche tra le strutture ‘a caccia’ delle meritate vacanze. È quanto dichiara il 78% degli intervistati dallo studio ‘Tableau de bord – L’indice di fiducia dei consumatori’, realizzato per Udicon, l’Unione per la difesa dei consumatori, dall’Istituto Piepoli. 

Qualità dei servizi, prezzi convenienti e sostenibilità

Ma quali sono i fattori considerati fondamentali quando si deve prenotare una vacanza? Soprattutto qualità dei servizi offerti (49%) e prezzo conveniente (34%). Il fattore del turismo sostenibile nella scelta della struttura dove soggiornare è importante per il 75% di quanti prenotano un viaggio, mentre non lo è per un altro 18%. Il 66% consulta le recensioni per scegliere la struttura in cui trascorrere le vacanze, ma per il 67% le aspettative restano deluse. E in generale, il 44% sceglie la vacanza da solo o attraverso il passaparola di parenti e amici, tramite portali internet (40%) o attraverso agenzie di viaggio e tour operator (23%).

Italiani poco fiduciosi per il futuro

La ricerca, oltre alle vacanze, ha messo in luce anche le prospettive degli italiani per i prossimi mesi.
Il 37% degli italiani è poco o per nulla fiducioso nel futuro. Tanto che il 66% pensa di riuscire a risparmiare poco o per nulla, mentre solo il 30% pensa di riuscire a mettere da parte molto o abbastanza denaro. Prospettive non positive anche sul lavoro: secondo il 41% il numero di persone disoccupate in Italia nei prossimi 6 mesi aumenterà, bruscamente o leggermente. Secondo l’indagine, che registra un calo di 6 punti percentuali dei ‘pessimisti’ rispetto alla precedente rilevazione, gli ottimisti, per i quali la disoccupazione diminuirà, leggermente o bruscamente, si attestano al 18% (+2% rispetto alla precedente rilevazione).

Come conquistare la fiducia dei consumatori?

Inoltre, secondo il 43% degli italiani la situazione economica generale del Paese peggiorerà nei prossimi 6 mesi, riferisce Adnkronos, mentre per il restante 18% la situazione migliorerà. E per il 30% a peggiorare sarà anche la condizione economica della propria famiglia.
“In questa fase economica difficile, è fondamentale prestare attenzione alle esigenze dei consumatori e promuovere la trasparenza, l’affidabilità e la qualità dei servizi turistici, con particolare riferimento alla sostenibilità ambientale – commenta Martina Donini, presidente di Udicon -. Le strutture ricettive che abbracceranno politiche sostenibili avranno sicuramente maggiori possibilità di guadagnare la fiducia dei consumatori. Invitiamo gli utenti a valutare criticamente le informazioni disponibili, comprese le recensioni online”.

Chatbot: ancora poco diffuso, e quattro italiani su dieci non sanno cos’è 

È quanto emerge dall’indagine commissionata da indigo a Dynata: quattro italiani su dieci non sa cos’è un chatbot, e l’86% preferisce il dialogo con un operatore umano. Di fatto, il 30% di chi non ha mai usato un chatbot ammette di non averlo trovato sui siti che ha visitato. Infatti, in Italia il chatbot è ancora poco diffuso sui siti delle aziende, che si avvalgono di tecnologie di vecchia generazione. E questo origina negli utenti una percezione negativa.
Ma le nuove generazioni sono più ottimiste riguardo i progressi dell’Intelligenza Artificiale, e non hanno paura di ChatGpt.

Meglio email e call center per contattare un’azienda

Secondo l’indagine, nella classifica degli strumenti più utilizzati per dialogare con le aziende il chatbot resta al terzo posto (47%), dopo email (73%) e call center (59%).
Tra gli aspetti che dissuadono maggiormente i consumatori dall’utilizzo del chatbot, oltre alla preferenza per il dialogo (46%), c’è il timore di non essere capiti (44%) e di ricevere risposte non accurate (34%). Al tempo stesso, circa il 50% degli italiani dichiara che sarebbe invogliato a utilizzare i chatbot se questi fossero più precisi, il 26% cerca nello strumento maggiore empatia, il 20% rapidità nelle risposte.

Per gli under 24 l’AI porterà progresso nella società

Ma in questo quadro le nuove generazioni guardano invece con ottimismo ai chatbot, collegando questa tecnologia al progresso dell’Intelligenza Artificiale. Il 55% di chi ha meno di 24 anni ammette infatti che ChatGpt ha migliorato la percezione dei chatbot, mentre per il 64% degli under24 l’AI porterà progresso nella società.
Insomma, “Dall’indagine di Dynata emerge un quadro in cui conoscenza, aspettativa e soddisfazione dei consumatori sono fattori strettamente connessi” sottolinea Gianluca Maruzzella, Co-founder & Ceo di indigo.ai.

Esperienze di comunicazione frustranti e poco empatiche

“Da un lato – spiega Maruzzella all’Adnkronos- c’è una fascia di consumatori che non si è ancora approcciata al chatbot o che sconta esperienze di comunicazione frustranti con i brand, dovute a chatbot di vecchia generazione poco empatici. Soprattutto quest’ultimo aspetto ha contribuito ad alimentare negli ultimi anni una percezione negativa dell’AI applicata alla comunicazione aziendale. Dall’altra – aggiunge il manager – ci sono le nuove generazioni che conoscono ChatGpt e guardano all’Intelligenza Artificiale come uno strumento parte del quotidiano: da utilizzatori già rodati di chatbot, sono maggiormente consapevoli del potenziale che può offrire un chatbot di nuova generazione che utilizza l’Intelligenza Artificiale”.

Bard di Google arriva in 180 Paesi, e sfida l’AI di Microsoft

Lo ha annunciato Sundar Pichai, ceo di Google e Alphabet, durante il Google I/O 2023, l’annuale conferenza degli sviluppatori. Bard, lo strumento di Intelligenza artificiale di Google, presto sarà disponibile gratuitamente in 180 Paesi, all’inizio solo in inglese, giapponese e coreano, e successivamente nelle 40 principali lingue del mondo. Del resto, Pichai ha dichiarato di voler “rendere l’Intelligenza artificiale uno strumento utile per tutti”. Di fatto, continua la sua competizione con Microsoft nella sfida dell’AI. Tra le novità, ora gli utenti potranno esportare le risposte ottenute da Bard su Gmail e Google Docs, e proprio come farà Microsoft, anche il chatbot di Google fornirà risposte multimodali, ovvero non risponderà solo con un testo, ma anche con immagini.

Dal chatbot all’editor la rivoluzione è nelle foto 

Il chatbot di Google funziona in due modi: da un lato incorporerà immagini nelle risposte, e dall’altro saranno gli utenti stessi a poter porre a Bard domande con foto. Ma anche Magic Editor, il nuovo editor di Google è alimentato dall’AI, e trasforma le immagini senza strumenti professionali.
Un esempio mostrato al Google I/O 2023 è quello di una foto con una persona davanti a una cascata: Magic Editor permette di spostare il soggetto, cancellare la tracolla di una borsa e rendere il cielo meno nuvoloso. Un altro esempio? Magic Editor è in grado di spostare l’immagine di un bambino seduto su una panchina, generando una ‘nuova’ parte della panchina e i palloncini tenuti in mano dal bambino. Alcuni telefoni Pixel avranno accesso anticipato a Magic Editor entro la fine dell’anno.

PaLM 2, il modello linguistico si aggiorna e diventa più intelligente

Un’altra novità è PaLM 2, il nuovo modello linguistico (LLM) di Google alla base di Bard e di 25 prodotti dell’azienda. PaLM 2 include più di 100 lingue, ed è stato addestrato su 20 linguaggi di programmazione. Non solo è in grado di eseguire traduzioni letterali, ma anche di comprendere e tradurre modi di dire, poesie e indovinelli. L’aggiornamento migliorerà le capacità matematiche, logiche e di ragionamento, nonché di programmazione, di Bard. L’ampio set di dati di PaLM 2 include articoli scientifici e pagine Web contenenti espressioni matematiche. Il ramo sanitario di PaLM 2, Med-PaLM 2, raggiunge risultati all’avanguardia nella competenza medica, e può rispondere a domande sulla medicina a un livello pari a quello di un medico esperto.

Con Live View e Immersive View Maps supera il concetto di navigatore

Ora Maps reinventa il modo di muoversi. Con le funzionalità di ricerca di Live View e Immersive View supera il concetto di navigatore e rende l’esperienza più visiva, riporta Agi.  Immersive View utilizza la computer vision e l’AI per fondere insieme miliardi di Street View e immagini aeree creando il più ricco modello digitale del mondo. Sarà possibile ottenere indicazioni stradali visualizzando in anteprima piste ciclabili, marciapiedi, incroci e parcheggi lungo il percorso.
Un’altra novità riguarda Duet AI for Workspace, che ora integra la potenza dell’AI generativa in tutte le app di Workspace. Ad esempio, l’integrazione di Duet AI in Presentazioni renderà possibile generare facilmente immagini con poche parole di input.